«Immaginate una serata a teatro. Immaginate un’opera lirica che tratta di una famiglia ricca, in un ambiente di lusso, con bei costumi, le interpretazioni superbe, i soliti conflitti e una musica forte e profondamente toccante che vi accompagna per tutto l’arco della storia.
Quando penso al film “Io sono l‘amore” di Luca Guadagnino, lo immagino in questo modo. È il primo film della sua cosiddetta “trilogia del desiderio”, gli altri film sono “A Bigger Splash” e “Chiamami col tuo nome”. Anche se ho guardato questo dramma contemporaneo più di una volta, il mio entusiasmo non è diminuito, in particolare per l’accelerazione della trama verso la scena finale in cui le emozioni sono all’apice e la colonna sonora del compositore americano John Adams riflette e approfondisce sia la tensione che l’atmosfera.
Non è una sorpresa che Adams abbia composto alcune opere liriche, incluse “Nixon in Cina”, “La Morte di Klinghoffer”, e “il Dottore Atomic”; due brani di queste due opere liriche sono stati usati nel film.
Nei panni della protagonista c’è Tilda Swinton, la cui interpretazione di una donna russa che si è sposata con un milanese appartenente ad una ricca famiglia borghese (e che ha imparato a parlare l’italiano con un accento russo per questo film), è perfetta.
Vi consiglio di vedere questo film con i sottotitoli in italiano per godere di un’immersione completa. Non ve ne pentirete».